Si trova nel fondo della valle della Turrite Secca, procedendo sulla strada provinciale di Arni, che collega la Versilia a Castelnuovo di Garfagnana. Per anni il borgo è stato inghiottito dal suo stesso lago artificiale, costruito nel 1949 per creare un invaso artificiale idroelettrico.

La storia
Le origini di Isola Santa sono strettamente connesse all’esistenza di un antico Hospitale, le cui prime testimonianze risalgono al 1260 e che ci fanno pensare ad un antico luogo di ristoro per i pellegrini stanchi e affamati che attraversavano le alpi Apuane per raggiungere la Garfagnana dalla Versilia e viceversa. Alcuni studiosi sostengono che le sue origini siano molto più antiche e che si trattasse di un piccolo borgo fortificato che faceva da “posto di guardia”, caratterizzato da un ponticello che rappresentava l’unico passaggio verso la stretta valle e che oggi è interamente sommerso dalle acque del suo lago artificiale.
Isola Santa, che un tempo era una piccola comunità attorno ad uno Hospitale totalmente isolata dal mondo, divenne nel 1949 uno dei paesini più disabitati della Toscana, a causa della costruzione di una diga che venne costruita per sfruttare le acque della valle. Questa provocò diversi problemi di stabilità e robustezza delle abitazioni e un graduale spopolamento del paese. La sua rinascita risale al 1975, quando i pochi abitanti rimasti, approfittando dello svuotamento del lago artificiale, decisero di occuparne lo spazio per rivendicare il diritto di avere nuove case, costruite questa volta in totale sicurezza.
Nel 2016, grazie al “Progetto Bellezza”, sono stati fatti anche decine di interventi pubblici, che hanno segnato la completa rinascita dell’antico borgo dimenticato. In particolare sono stati fatti lavori di recupero per l’antico Hospitale e nella piazza di San Giacomo, dove si trova l’antica Chiesa di San Jacopo risalente al 1206.
Le attività
Il lago
Il lago artificiale di Isola Santa oggi è una gemma di smeraldo che illumina di azzurro la valle della Turrite Secca e che rende ancora più magico e fiabesco il piccolo borgo toscano della Garfagnana. Popolato da trote fario e trote selvagge, il lago è perfettamente accessibile ed è la principale attrazione turistica di tutti coloro che desiderano passare qualche giorno a godersi le bellezze delle Alpi Apuane, immersi nel silenzio della natura incontaminata, lontano dalla frenesia dei centri abitati.
Le montagne
Questo piccolo paese d’altri tempi è anche un punto strategico di partenza per tutte le attività escursionistiche. Da Isola Santa partono infatti diversi sentieri dai quali è possibile raggiungere mete panoramiche e suggestive come la Pania Secca, il monte Corchia, il monte Sumbra e la Pania della Croce.
Le Marmitte dei giganti
A circa 3 km dal borgo potrete anche trovare le famose “Marmitte dei giganti”. Si tratta di enormi incavi nella roccia attorno a cui gravita la leggenda secondo cui queste furono create da esseri mitici giganti per poter raccogliere l’acqua piovana e dissetarsi. In realtà non sono altro che buche dalla forma cilindrica nate nel corso del tempo dall’azione erosiva dell’acqua. Delle gigantesche e suggestive buche in uno squarcio di montagna che possono arrivare fino a 6 metri di diametro per due metri di profondità. Da qui si diramano i due famosi percorsi del Fosso del Fatonero e del Fosso dell’Anguillaia.
Non mancano, tra le montagne circostanti, le più suggestive vie di arrampicata sportiva e la possibilità di passeggiare nei boschi di castagneti alla ricerca dei funghi di stagione.