La classificazione del Tè

Affascinanate e vasto, il mondo del tè merita di essere esplorato e raccontato, vissuto e amato. Originariamente coltivato in Cina, oggi il tè è prodotto in tutto il mondo. In estremo oriente la Camelia Sinensis è coltivata principalmente in Cina, in Giappone, in India, nello Sri-Lanka e in Indonesia. Nel resto del mondo, i principali produttori di tè sono alcuni paesi del Sud America, come l’Argentina, il Brasile l’Equador e il Perù, e alcuni paesi dell’Africa, come il Kenia e la Tanzania.
Classificazione del tè
Lunghissime distese di arbusti caratterizzano le coltivazioni di Camelia Sinensis, anche se in realtà la pianta è un albero che può raggiungere altezze di poco inferiori ai 2 metri. Per ottimizzare la raccolta, generalmente la pianta viene mantenuta ad una altezza di 60-80 cm.
I tè possono essere classificati a seconda di diversi fattori, quali il Paese in cui la pianta del tè è coltivata, la pezzatura della foglia, il mercato di destinazione e via dicendo, ma il fattore più interessante nella determinazione delle tipologie di tè è il metodo di lavorazione a cui sono sottoposte le foglie dopo la loro raccolta. E’ questo che origina la variazione cromatica del tè. In particolare, sono i processi di ossidazione e di fermentazione che avvengono nelle foglie di tè a determinarne le differenze di colore.

La classificazione del tè in base alle reazioni chimiche

L’ossidazione è una reazione chimica spontanea delle foglie del tè, che le rende più scure. Quando si vuole evitare questa alterazione del colore, il processo ossidativo viene interrotto mediante il calore. La fermentazione è una reazione chimica indotta creando le opportune condizioni di calore e di umidità, le stesse che fanno sì che i microorganismi presenti nell’aria attecchiscano sulle foglie di tè, dando inizio al processo di fermentazione.
In base a queste reazioni chimiche che avvengono nelle foglie del tè possiamo distinguere:

  • i tè non ossidati, che sono i tè verdi;
  • i tè completamente ossidati, che sono i tè neri;
  • i tè semifermentati, ovvero caratterizzati da ossidazione intermedia, che sono i tè oolong.

 

La classificazione cromatica del tè

Il tipo di classificazione del tè più diffuso è quello tradizionale cinese, che distingue la bevanda più bevuta al mondo in relazione alla sua cromatura. In Cina, infatti, esistono 6 tipologie di tè in relazione ai diversi processi di lavorazione che subiscono le foglie del tè e, quindi, al loro colore. Eccole:

#1. Tè verde

Il tè verde è un tè che non è ossidato nè fermentato perché, subito dopo la raccolta, le foglie sono sottoposte ad un trattamento termico che inibisce l’ossidazione e ne mantiene il colore verde.

#2. Tè nero

Il tè nero è completamente ossidato. Le sue foglie sono lasciate appassire fino a perdere tutta l’acqua che contengono, divenendo morbide e pronte per essere poi rullate.

#3. Tè oolong

Il tè oolong è un tè semiossidato (o semifermentato) e il suo processo di lavorazione si colloca ad un livello intermedio tra quello del tè verde e quello del tè nero. L’ossidazione delle foglie di tè viene interrotta dopo un parziale compimento mediante il processo termico di stabilizzazione.

#4. Tè bianco

Il tè biano è il meno lavorato. E’ sottoposto ad una lunga fase di appassimento delle foglie, che perciò subiscono un leggero processo di ossidazione.

#5. Tè giallo

Il tè giallo è prodotto solo in alcune piccole aree della Cina e subisce un processo di lavorazione simile a quello del tè verde solo che viene lasciato ingiallire prima dell’essicazione mediante l’umidità e il calore.

#6. Tè fermentato o postfermentato

Sono questi i tè che subiscono un processo sia di ossidazione sia di fermentazione e sono gli unici tè da invecchiamento.
Continua a seguirci per scoprire di più sull’affascinante mondo del tè! 🙂