Tè, teina e caffeina: scopriamo di più

Novità in casa Royal Tea! Inauguriamo oggi una nuova rubrica del blog, Una tazza di tè con. Qui lasceremo spazio a te, alle tue conoscenze, alle tue idee, alle tue riflessioni. Insomma, un salotto in cui ritrovarci e condividere una buona tazza di tè insieme!
L’ospite di oggi è Barbara Vola, Tea Sommelier e Tea Blogger, autrice di Un viaggio intorno al Tè. Barbara ci regalerà una deliziosa dose della sua conoscenza sull’universo del tè, ci spiegherà cos’è la teina e quali sono i suoi effetti. Siediti comodo, perciò, con una buona tazza di tè in mano e resta in nostra compagnia. 🙂


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Chi beve il tè e perché? Ci sono diverse categorie di persone. Ci sono quelli che dicono di essere amanti del tè e che si limitano a bere solo quello in bustina. Ci sono i rigidi, quelli intransigenti che se non bevi un tè oolong o uno tè verde giapponese non sei alla moda o non capisci niente di tè. Poi ci sono quelli a cui piace sperimentarsi e spaziano da un buon tè aromatizzato a quelli puri. Ci sono quelli che lo bevono perché leggono sulle riviste che il tè fa bene. Infine, ci sono quelli che non lo bevono perché hanno paura della teina.
Bene l’argomento che desidero trattare è proprio la famigerata teina.
La caffeina/teina è un alcaloide, sono la stessa molecola e con la stessa formula chimica.
Siccome sono stati scoperti a distanza di circa 10 anni, intorno ai primi anni del 1800, gli  sono stati dati due nomi diversi e questo crea ancora oggi un po’ di confusione.
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Il contiene la teina che è uguale alla caffeina presente nelle piante del caffè, della cola, del cacao e del guaranà, bevande, soprattutto la cola, che vengono bevute senza preoccuparsi dell’effetto della caffeina nei bambini.
Per semplicità quando menzionerò la teina intenderò il tè e quando menzionerò caffeina chiaramente intenderò il caffè.
L’effetto della teina, rispetto alla caffeina, è comunque diverso in quanto la teina contenuta nel tè agisce più lentamente e in maniera prolungata, stimolando ma non eccitando il sistema nervoso centrale e senza avere effetti sul battito cardiaco come nel caso del caffè.
Questa differenza da che cosa è dovuta? Dai polifenoli, sostanze antiossidanti, composti da  flavonoidi e dai tannini. I flavonoidi, tra cui le catechine, sono contenuti nel tè e  rallentano l’assorbimento della teina e grazie all’amminoacido L-teanina viene aumentata l’attività cerebrale e migliorano la capacità di concentrazione. Quindi, la teina non è eccitante come il caffè.
Mentre la caffeina viene assorbita più rapidamente dall’organismo e stimola un aumento immediato della circolazione sanguigna e dell’attività cardiovascolare, mentre nel i polifenoli rallentano il tasso di assorbimento nel sangue della teina.
I flavonoidi, composti polifenolici,  sono degli antiossidanti naturali, presenti nelle piante, e quindi riducono l’invecchiamento cellulare, prevengono le malattie cardiovascolari e riducono il rischio di ictus ecc. I polifenoli sono presenti oltre che nel tè verde anche nei vini (in misura maggiore nei rossi).
Gli antiossidanti aiutano a prevenire i danni ai tessuti causati dai radicali liberi, agenti chimici aggressivi, prodotti da fattori ambientali negativi, in quanto legandosi a loro li neutralizzano.

La composizione chimica del tè

Il tè, oltre alla caffeina o teina, contiene:

  • L-teanina, un amminoacido psicoattivo ovvero è un antistress e rilascia la muscolatura. E’ in grado di contrastare l’effetto stimolante del tè in quanto fa assorbire più lentamente l’effetto della teina. Migliora la capacità di concentrazione;
  • catechine, un antiossidante presente soprattutto nel tè verde e nel tè bianco;
  • teobromina, teofillina;
  • amminoacidi;
  • vitamina C, Vitamine A, B1, B2, B12, C, D, E, P, Fluoruri;
  • molti minerali: magnesio, calcio, magnesio e fluoro.


Gli effetti della bevanda dipendono soprattutto dal  tipo di tè che utilizziamo, dalla temperatura dell’acqua e dal tempo d’infusione.

Ma quali sono i tè che contengono più teina ma anche più antiossidanti?

Non tutti i tè contengono la stessa quantità di teina, in quanto dipende da diversi fattori:

  • Varietà della pianta: la qualità Camellia Sinensis Assamica contiene più teina rispetto alla Camellia Sinensis Sinensis;
  • composizione chimica del terreno;
  • l’altitudine: ovvero più è alta e meno contiene teina.
    La stessa cosa avviene con il caffè, dove l’infuso di caffè Arabica, più dolce, coltivato in piantagioni di altura, ha un minor contenuto di caffeina rispetto alla varietà Robusta che ha un  sapore più amaro, più corposo e ha un maggior contenuto di caffeina. La qualità Robusta è un caffè di qualità più resistente alle variazioni climatiche e all’attacco di parassiti.
  • Le foglie giovani: ovvero, quelle che stanno in alto.
    Le foglie giovani sono anche quelle che contengono anche più catechine (GC, EC, ECG, EGC e EGCG), ovvero un gruppo di flavonoidi. Le catechine possono dare al tè il sapore amaro o una sensazione di astringenza ovvero tannico.
  • La temperatura di infusione: una temperatura bassa estrae meno teina rispetto ad una temperatura alta.
    Quindi anche se noi beviamo un tè bianco composto da gemme si “compensa” dalla temperatura più bassa.
  • Il tempo di infusione: Più prolunghiamo il tempo di infusione 5-6-7 minuti e più estrarremo la teina.

Capita di leggere che l’infusione breve estrae la teina e, quindi, consigliano di fare il lavaggio delle foglie. Ora nel libro di Gianluigi Storto, chimico,  esperto di tè e autore del libro “Il tè, verità e bugie, pregi e difetti” (Avverbi editore, Roma 2006) sconsiglia vivamente questa procedura.
Non ultimo l’infusione lunga, ovvero oltre i 3-5 minuti estrae anche i tannini che rende amaro il sapore del tè. A loro “vantaggio” sta il fatto che ha proprietà cicatrizzanti e antidiarroiche. Inoltre, i tannini, possono ridurre l’assorbimento del colesterolo, come il tè PU’ER. I tannini sono composti polifenolici che rappresentano il 30% di elementi contenuti nelle foglie. A conferma una recente ricerca scientifica  è stata pubblicata sul Journal of American Heart Association, indica i potenziali benefici cardiovascolari dei prodotti come il caffè, il tè e il cioccolato aggiungendo che non bisogna abusarne.
I ricercatori consigliano il consumo regolare di questi prodotti per prevenire i disturbi del ritmo cardiaco in quanto darebbero dei benefici cardiovascolari.
Inoltre, anche il quotidiano La Stampa, il 2 luglio 2013, pubblicò un articolo  Tè e caffè per una bassa pressione sanguigna che menzionava lo studio condotto dai ricercatori francesi del Preventive and Clinical Investigations Centre di Parigi, secondo il quale chi beve fino a quattro tazze di tè o caffè al giorno godrebbe di una pressione arteriosa più bassa, rispetto a chi non beve.

Riporto un estratto dall’articolo:
Il dottor Bruno Pannier e colleghi del PCIC  hanno osservato per dieci anni gli effetti dell’assunzione delle due bevande su un campione di soggetti, scoprendo che chi beveva tè o caffè in grandi quantità (quattro o più tazze al giorno) avevano una pressione arteriosa al polso e una frequenza cardiaca più basse rispetto a chi non beveva o beveva queste bevande in misura minore.
Una piccola differenza, tuttavia, è stata riscontrata tra l’assunzione di tè e caffè. Per esempio, i grandi bevitori di caffè presentavano una pressione leggermente superiore al normale, ma i non-bevitori mostravano tuttavia valori più alti. Chi beveva tè, mostrava invece una pressione più bassa, così come la frequenza cardiaca.
Questa differenza, secondo il dottor Pannier, potrebbe essere dovuta ai flavonoidi contenuti nel tè che potrebbero aver avuto un effetto rilassante sui vasi sanguigni. La vasodilatazione (o effetto rilassante sui vasi) potrebbe dunque essere il motivo per cui i grandi bevitori di tè – e in parte di caffè – mostrano una pressione più bassa.

I risultati dello studio sono stati presentati alla SIIA, la Società Italiana dell’Ipertensione di Milano.
Non mi resta che augurare una buona tazza di tè a tutti voi.

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